Pécs…quando, dove, perchè!
Pécs: a metà strada tra Sarajevo e Budapest
English version here
Ed eccoci, col nodo in gola, ma il cuore pieno, partire da Sarajevo alla volta dell’Ungheria, tappa intermedia Pécs (dove? Al confine tra Bosnia e Ungheria)…
Qualcuno forse si chiederà perchè Pecs?
Bho!, nel nostro caso , solo per non fare tutto un tiro fino a Budapest, non perchè ci spaventano i chilometri (nemmeno tanti visto che erano poco più di 500 )… ma perchè per noi viaggiare significa cercare di VIVERE il posto che tocchiamo il più possibile.
Quindi volevamo vedere un altra realtà urbana che non fosse solo la grande Budapest.
Comunque, meno male, la strada è a dir poco fantastica, curve nemmeno troppo dure, che costeggiano montagne da un lato e corsi d’acqua dall’altro…verde che si riflette in acque azzurre strapiene di pesci, che oramai è sempre più difficile vedere almeno in europa occidentale.
Unico piccolo inconveniente è stato che ogni tanto si vedevano tratti infangati dovuti al fatto che le abbondanti piogge dei giorni prima defluivano dai crinali fino al fiume che costeggiava la strada: un pò rognoso, ma praticabilissimo, viste le decine di scavatrici nei punti più ” infangati”.
Ad un certo punto però, ce la siamo fatta un pò sotto…
Più di una ventina di chilometri di coda ci avevano fatto sospettare un incidente: era uno sciopero di contadini che si erano barricati per strada, con tanto di polizia e televisione locale.
La polizia, ci ferma intimandoci di non muoverci chissà fino a quando. Gran bella rottura visto che ci aspettavano 190 chilometri di strada non certo veloce ed erano già le tre di pomeriggio.
Ma proprio quando la mano del poliziotto ci aveva rassegnato
al fatto che da la non ci saremmo mossi nemmeno per il giorno dopo,
il cuore dei bosniaci si è fatto sentire: un vecchio contadino si avvicina a noi, si guarda la moto, vede l’adesivo italiano sul davanti della ciccions, getta uno sguardo alla bandiera bosniaca sul bauletto, ci mugugna due parole alle quali rispondemmo solo con ” italiani, Budapest”, ci fa segno di aspettare, si avvicina al poliziotto , ci scambia due parole e si avvicina a noi , dicendoci con un segno di passare. Ci indicano una stradina in mezzo ad una cava e ci fanno passare..
Di nuovo in viaggio, ci si reca a Pecs.
Ad una 70ina di chilometri, ancora in Bosnia, ci si ferma in un paesino per pranzare.
Quello che piace a noi è stare in mezzo ai locali e LONTANO dai soliti ristoranti turistici, tutti uguali e che ti fanno mangiare sempre le tesse cose, e mai scelta fu più azzeccata: ci fermammo in un ristorantino locale che preparava carni artigianalmente.
Non parlavano nemmeno una parola in inglese.
Non capivano i nostri segni disperati.
Avevamo una fame incredibile.
Pasquale ha avuto il genio di usare l’unica parola che conosciamo nella loro lingua: “CEVAPICICI!”
I Cevapicici ci hanno salvato.
E’ stato il pane con cevapicici più buono che avessimo mai mangiato…
Il prezzo? Due forme di pane più 20 cevapicici più coca cola e caffè…10 marchi cioè 5 euro…
e una sensazione di appagamento dello stomaco senza precedenti…
Arriviamo a Pécs, con sistemazione in un’ostello molto giovanile e pulito (lo trovate qui: Joker hostel).
La ciccions è stata al sicuro tutta la notte e il ragazzo della receptions è stato veramente disponibilissimo!
Pezzo forte? La meravigliosa cucina!!!!!!! Lo raccomandiamo davvero a tutti!!! Date un’occhiata:
Ci sistemiamo, scarichiamo i bagagli e ci avviamo a dare un’occhiata alla città.
Purtroppo tutti i negozi erano già chiusi e la città è carina ma un vuota;
pulita e molto ariosa…una cittadella universitaria con una bella piazza (Piazza Széchenyi) e un bel centro storico, una cattedrale sicuramente da visitare ( e che noi non abbiam visto) ma come gia detto prima, per noi è stata solo una città di passaggio.
Trovate tutte le foto qui: Album Pécs
Se hai bisogno di una mano per organizzare il tuo viaggio
possiamo aiutarti qui!
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)